bimbo in una casa a prova di incidente domestico

Incidenti domestici: sicurezza in casa dei bambini [Guida Pratica]

Come prevenire molti incidenti domestici con i bambini in casa. Suggerimenti da 0 a 14 anni

Incidenti domestici: sicurezza in casa dei bambini [Guida Pratica]

bimbo in una casa a prova di incidente domestico
Come prevenire molti incidenti domestici con i bambini in casa. Suggerimenti da 0 a 14 anni

Indice

Bambini che giocano in casa? Paura di incidenti domestici? 
I genitori lo sanno, appena si realizza che presto entrerà un bambino in casa, l’ambiente domestico sembra improvvisamente il posto più pericoloso del mondo. Ma non c’è nulla da temere. Basta organizzarsi per tempo.  

Incidenti domestici dei bambini

La casa fa sentire protetti e deve essere un posto sicuro per tutti i membri della famiglia, ma non bisogna proteggersi solo da pericoli esterni. Anche l’ambiente domestico, infatti, nasconde le sue insidie. Nel caso in cui sia presente un bambino, o fosse in arrivo, bisognerebbe quindi tenere in considerazione i seguenti punti:

  • Declinare l’organizzazione di spazi e oggetti in funzione dei suoi bisogni.
  • Svolgere con più accortezza i gesti quotidiani.
  • Tenersi sempre informati.
  • Mai lasciarli da soli in casa prima dei 14 anni.

Per definizione, un incidente è un avvenimento imprevisto, ma una buona percentuale di imprevisti può essere facilmente pre­venibile ed evitabile. Scale senza cancelletti, pentole sui fornelli mentre si sistema l’armadio o ante basse lasciate aperte con gli spigoli in mezzo al passaggio non sono comportamenti delinquenti o incuranti, ma con l’arrivo di un bambino diventano pericoli reali.

 

Prevenzione degli incidenti domestici

I bambini sono in continua crescita, così come i loro movimenti, i giochi e le possibilità a loro disposizione. Quindi, per avere una casa a prova di bambino, anche la prevenzione deve essere dinamica e in continuo adattamento. Vediamo alcuni comportamenti e accortezze da rispettare durante la crescita del bambino in modo da evitare incidenti domestici.

Sicurezza dei bambini: i primi mesi di vita

Nel primo periodo di vita, quando il bambino è così piccolo e ancora non se ne va in giro per casa, le principali accortezze sono poche ma molto importanti.


Sicurezza in casa da 0 a 3 mesi

Appena nati i bambini vanno costantemente monitorati (anche nel sonno) e per riuscire in questo compito può essere d’aiuto utilizzare strumenti specifici come i baby monitor. Durante la giornata:

  • Non va mai lasciato solo sul fasciatoio o su piani elevati senza supervisione diretta. Nel caso in cui si stesse cambiano il pannolino, asciugando o vestendo il bimbo è buona norma tenere tutto l’occorrente a portata di mano, così da non doversi allontanare.
  • Bisogna sempre controllare la temperatura dell’acqua del bagnetto, possibilmente con un termometro da bagno. La temperatura corretta dovrebbe essere di 37°.
  • Come per l’acqua anche la temperatura del biberon va tenuta sotto controllo ed è buona norma testarla con la “prova del gomito”.

Sicurezza in casa da 3 a 9 mesi

In questa fase i bambini cominciano a gattonare, raggiungendo così i primi ostacoli posti in basso. Per questo motivo i piccoli non vanno mai persi di vista o lasciati su fasciatoio e lettino senza gli appositi bordi alti. Altre attenzioni particolari vanno rivolte a:

  • Vasca da bagno – mai lasciare il bimbo da solo nella vasca del bagnetto. Anche con pochi cm d’acqua.
  • Giocattoli – devono riportare il marchio “giocattoli sicuri”, oppure l’etichetta che afferma che siano a norma CE o IMQ.
  • Oggetti pericolosi – è fondamentale cominciare a riporre oggetti caldi (piastre o scaldini), taglienti, che si stringono facilmente (elastici o cinte) e ingeribili fuori dalla portata del bambino.
Primi passi bambino in una casa a prova di incidente domestico

Pericoli in casa per bambini dai 12 ai 18 mesi

A questo punto i piccoli esploratori cominciano a camminare e quindi diventa necessario modificare sensibilmente il proprio stile di vita. Anche alcune abitudini che non sembrano direttamente collegate alla sicurezza del bambino come:

  • Svuotare sempre qualsiasi recipiente subito dopo l’uso: vasche da bagno, catini, bidet o tazze da colazione con latte o thè caldo.
  • Modificare la gestione degli spazi bassi evitando tutte le sostanze potenzialmente pericolose come detersivi, insetticidi, farmaci e alcolici.

Oltre a questi cambiamenti di carattere più generale va fatta attenzione anche a:

  • Cibi di piccole dimensioni come noccioline, chicchi di uva, mais, caramelline e tutto ciò che viene tagliato in pezzettini piccoli.
  • Bloccare sempre il bambino dopo averlo messo sul seggiolone.
  • Tenere sempre in un posto velocemente e facilmente raggiungibile i numeri di emergenza come il numero del Centro antiveleni, del medico o della guardia medica.
  • Riporre sempre in un posto sicuro gli apparecchi elettrici dopo averli utilizzati.
  • Superfici e oggetti caldi come le pentole sul piano cottura, il vetro del forno se acceso, il ferro da stiro, le stufe o i termosifoni.

Da 2 a 3 anni: bambini che giocano in casa

Una volta in piedi i bambini sembrano non fermarsi più, e in poco tempo si va dalla corsa alle arrampicate passando per le cadute più artistiche. Un’indicazione di carattere generale è quindi quella di togliere qualsiasi oggetto che possa incentivare il bambino ad arrampicarsi e attaccarsi, soprattutto se vicino a finestre, balconi o terrazze che potrebbero essere usati come gradini per affacciarsi e incrementare il rischio di caduta. In più bisogna:

  • Togliere dalla portata del bimbo buste e sacchetti di plastica perché potrebbero essere ingeriti o usati impropriamente come gioco.
  • Lasciare i prodotti pericolosi e potenzialmente velenosi nei contenitori originali e non travasarli in bottiglie e bottigliette (devono essere riconoscibili agli occhi dei bambini).
  • Insegnare al bimbo come approcciare gli animali domestici in modo da evitare reazioni potenzialmente pericolose.
Bambino che gioca in casa in sicurezza

Sicurezza dei bambini in casa: 4 - 6 anni

A questa età è arrivato il momento di spiegare ai bambini che alcuni oggetti sono pericolosi e che altri lo sono solo se utilizzati male, che alcuni comportamenti delle volte vanno bene e delle altre no, e che quando si mangiano cibi di piccole dimensioni bisogna fare attenzione. Con la fine dell’asilo e l’inizio delle elementari si cominciano a capire alcune differenze ai piccoli si può spiegare:

  • Di non utilizzare oggetti come accendini, fuochi d’artificio, botti e candele (che comunque provocano una curiosità infinita e vanno quindi resi inaccessibili).
  • Il significato dei principali simboli di pericolo che si trovano sulle etichette dei prodotti presenti in casa.
  • Di fare attenzione a quando si sale sui letti a castello, e non arrampicarsi su mobili senza ante oppure sulle finestre più basse.

Incidenti domestici: cosa fare?

In caso di incidente domestico la prima cosa da fare è mantenere il sangue freddo, non lasciarsi prendere dal panico e valutare immediatamente la situazione.

Capire se l’incidente è gestibile autonomamente o è il caso di chiamare il medico.

In genere, soprattutto quando i bambini sono più piccoli, è sempre bene chiedere il parere medico, anche se all’apparenza non sembra nulla di grave. L’incapacità del bambino nello spiegare esattamente cosa prova può infatti trarre in inganno.


Bambini a casa da soli: cosa dice la legge?

La legge italiana, nello specifico l’articolo 591 del Codice penale, stabilisce che un bambino si può lasciare da solo in casa solo a 14 anni compiuti. Nonostante alcuni bambini siano molto autonomi e responsabili per la loro età farlo prima sarebbe un reato. L’articolo 591 del Codice penale, dichiara che:

“Chiunque abbandoni una persona minore di anni 14 […] della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.”

Quando si comincia a lasciare i bambini da soli, le prime volte è meglio utilizzare una serie di piccoli stratagemmi, utili a tranquillizzare il piccolo e a mantenere sott’occhio la situazione. Vediamone alcuni:

  • Cominciare con periodi di tempo brevi, non superiori ai 15/20 minuti.
  • Fornire sempre (oltre ai propri) i contatti di vicini e altri adulti di riferimento.
  • Chiedere a un adulto, in zona, di mantenersi a disposizione in caso di necessità.
  • Lasciare tutti i filtri di parental control attivi sui vari dispositivi elettronici.

 

Incidenti domestici: le statistiche

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), gli incidenti domestici, nei Paesi occidentali, sono la prima causa di morte e disabilità dei bambini. L’Istat (Istitu­to Nazionale di Statistica) definisce un incidente domestico come un atto involontario che si verifica in casa e modifica temporaneamente o permanentemente la salute del bambino. 

Nel 2018 (dati più recenti) l’Istat ha registrato 807.000 incidenti domestici, di cui 38.000 a danno di bambini in età 0 – 5 anni e 46.000 in età 6 – 14.

Numero degliincidenti domestici tra i bambini

Incidenti domestici più frequenti

Sia per gli adulti sia per i bambini l’ambiente più pericoloso della casa è la cucina, seguita immediatamente dal bagno. la causa principale di incidente per i bambini, invece, è la caduta, sia per l’alta frequenza sia per le molte possibili cause. Esistono diverse tipologie di lesioni, meno frequenti della caduta, ma con conseguenze ugualmente gravi (e a volte da Pronto Soccorso):

  • Urto e schiacciamento.
  • Scottature e ustioni – causate principalmente da acqua, vapore, olio e grasso bollenti, stufe, forno, fornelli, pentole e padelle bollenti, ferri da stiro, ecc.
  • Folgorazione – causata prevalentemente da disattenzioni, malfunzionamenti di apparecchi elettrici e impianti non a norma.
  • Soffocamento – causato spesso dall’ingestione di piccoli oggetti.
  • Intossicazione e avvelenamento – principalmente a opera delle molte sostanze chimiche presenti in casa. Quando non vengono ingeriti possono comunque causare arrossamenti e irritazioni.
    • Tra i più tossici troviamo: antitarme, candeggianti, detergenti, detersivi per lavastoviglie, anticalcare, disgorganti per lavandini e wc, prodotti per pulire il forno e smacchiatori.

 

Prevenire sì. Evitare ogni rischio no

Per prevenire gli incidenti domestici bisogna lavorare sulla pro­pria percezione di “sicurezza” ed essere armati di informazioni affidabili e buonsenso. Ogni casa è diversa, e ogni persona è differente e con una diversa percezione del pericolo.
Quando si organizza una casa per accogliere in sicurezza un bimbo è importante non esagerare cercando di evitare ogni accadimento. L’errore è umano, soprattutto quando si è indaffarati a gestire le mille cose che servono a un bambino, a una casa e al lavoro. Bisogna fare molti tentativi, cercare suggerimenti tra amici e nel web.

Correre qualche rischio per crescere

Ci vorrà del tempo, ma continuando si riuscirà a trovare il proprio equilibrio. Insomma, non bisogna cercare di prevenire tutto, sia perché essendo impossibile farebbe esaurire chiunque sia perché non giova al bambino. Si impara facendo, come diceva il fondatore dello scautismo, per crescere, i bambini devono prendersi  il loro tempo e fare esperienze dirette, anche di cadute e sbucciature. La casa deve essere quel luogo dove il bambino incontra la realtà per la prima volta tutelato dalla presenza del genitore. Così facendo imparerà cosa è bene fare e cosa è meglio evitare.


Educare alla sicurezza

È importante educare i bambini alla sicurezza fin dai primi anni di vita. Lasciargli fare qualche errore è sano, ma è importante anche spiegare attivamente al bimbo quali comportamenti evitare e a quali bisogna fare più attenzione, senza alimentare la paura di ciò che non si conosce o il timore dell’esplorazione. Anzi, bisogna infondere accortezza. Va spiegato loro che una stessa azione svolta in luoghi differenti può trasformarsi da innocua e divertente a pericolosa, e bisogna dare sempre il buon esempio con i propri comportamenti.

I bambini imparano più da ciò che facciamo che da ciò che diciamo loro e spesso ci vedono anche quando noi non vediamo loro.

Chiaramente non è sempre semplice educare alla sicurezza, quindi, oltre al dialogo e all’esempio, non devono mancare mai le spiegazioni. Non bisogna cadere nei classici “perché no!” o “perché lo dico io!”, bisogna parlare con loro e spendere del tempo rispondendo a tutte le domande e i dubbi. In questo possono tornare utili giochi e attività specifiche che aiutano l’adulto e il bambino a entrare in comunicazione tra loro.

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