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Le detrazioni fiscali per figli a carico hanno la funzione di abbattere il peso della tassazione, in considerazione delle spese che il cittadino deve sostenere per il mantenimento del nucleo familiare.
In generale, le detrazioni spettano al contribuente che ha fiscalmente a carico i figli, secondo un importo variabile in funzione del reddito complessivo del contribuente stesso.
L’ammontare detraibile è condizionato anche da numero, età e condizioni personali della prole, con specifiche maggiorazioni riconosciute per chi ha due o più figli e/o figli disabili.
Detrazione figli a carico e 730: che effetto ha sull’IRPEF?
Come anticipato, le detrazioni per figli a carico hanno la funzione di diminuire l’IRPEF che il contribuente è tenuto a versare all’erario.
Le tasse vengono determinate in base ai redditi percepiti (cosiddetta “imposta lorda”). Dalla somma, poi, devono essere scomputate le detrazioni (tra cui quelle per figli a carico). Il risultato rappresenta l’importo da versare allo Stato (si parla di “imposta netta”).
A chi compete la detrazione? Quali sono i limiti di reddito?
Le detrazioni spettano ai contribuenti che hanno fiscalmente a carico i figli e vengono riconosciute in due modi:
- Previa apposita richiesta dell’interessato al sostituto d’imposta, ossia a chi eroga i redditi su cui saranno applicate le detrazioni (ad esempio il datore di lavoro);
- A seguito di indicazione degli importi delle detrazioni in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi attraverso modello 730.
In presenza di un unico figlio, le detrazioni spettano per coloro che hanno un reddito complessivo inferiore a 95.000,00 Euro. Il limite aumenta in funzione del numero dei figli:
- 110.000,00 euro se i figli a carico sono due
- 125.000,00 euro in presenza di tre figli a carico
- 140.000,00 euro per quattro figli a carico
In sostanza, il valore base di 95.000,00 Euro aumenta di 15.000,00 Euro per ogni figlio successivo al primo.
Documenti da presentare e come richiedere le detrazioni fiscali figli a carico
Nello specifico, la domanda di detrazioni all’azienda/datore di lavoro è generalmente presentata utilizzando il cosiddetto “modello D23” in cui riportare:
- Codice fiscale dei figli a carico
- Percentuale di ripartizione delle detrazioni con l’altro genitore
- Periodo in cui il figlio/figli sono fiscalmente a carico
Una volta trasmesso, il modello non dev’essere ripresentato gli anni successivi, a meno che non intervengano variazioni, ad esempio:
- Aggiunta o eliminazione di figli a carico
- Modifica della percentuale di ripartizione delle detrazioni con l’altro genitore
Il sostituto d’imposta/datore di lavoro, a seguito di richiesta del contribuente, è tenuto, una volta verificata la correttezza formale dei dati (in particolare il codice fiscale), a calcolare le detrazioni e a riconoscerle in sede di erogazione dei redditi.
In generale, è la stessa azienda a fornire annualmente i modelli D23 a beneficio dei dipendenti che intendono chiedere, modificare o rinunciare alle detrazioni per familiari a carico.
A seconda della realtà aziendale, i modelli D23 possono essere resi disponibili ai lavoratori in formato cartaceo o con modalità telematiche (ad esempio mail o portale Internet).
Per quali figli spetta la detrazione?
Come già anticipato, le detrazioni spettano per i figli fiscalmente a carico, i quali, a loro volta, devono rientrare entro determinati limiti di reddito. In particolare:
- Il reddito complessivo dei figli a carico, sopra i 24 anni, non deve essere superiore a 2.840,51 Euro
- Il reddito complessivo dei figli a carico, sotto i 24 anni, non deve essere superiore a 4.000,00 Euro
Importo detrazione per figli a carico, come si calcola?
Gli elementi da considerare per il calcolo delle detrazioni fiscali sono:
- Il valore base
- Il limite di reddito
- Il reddito complessivo
Il primo è pari a:
- 950,00 Euro per ciascun figlio di età superiore a 3 anni
- 1.220,00 Euro per figli di età inferiore a 3 anni
Di conseguenza, se si è genitore di un figlio di 8 anni e di un altro di 2 anni, il valore base sarà dato dalla somma di 950,00 + 1.220,00 = 2.170,00 Euro.
Il valore base dev’essere moltiplicato per il risultato della seguente formula in cui assumono importanza:
- Il limite di reddito
- Il reddito complessivo del beneficiario
Il primo è un importo fissato dalla legge in misura pari a 95.000,00 euro, elevabile di 15.000,00 per ogni figlio successivo al primo. Ne consegue che in presenza di due figli il parametro sarà pari a 110.000,00. Il reddito complessivo, al contrario, è dato dalla somma di tutti i redditi del contribuente.
A questo punto, vanno messi insieme i valori citati nella seguente formula:
Valore base * (limite di reddito – reddito complessivo) / limite di reddito
Ipotizziamo il caso di un genitore con un figlio a carico di 2 anni di età, con un reddito complessivo pari a 25.000 euro. La formula sarà:
1.220 * (95.000 – 25.000) / 95.000.
I passaggi per il calcolo:
- 95.000 – 25.000 = 70.000
- 70.000 / 95.000 = 0,7368 (il risultato dev’essere assunto nelle prime quattro cifre decimali senza arrotondamento)
- 1.220 * 0,7368 = 898,90
Il risultato è la detrazione fiscale di cui il contribuente ha diritto per l’intero anno.
In caso di nascita del figlio in corso d’anno l’importo dev’essere diviso per 12 e moltiplicato per i mesi in cui lo stesso è a carico.
Ulteriore detrazione fiscale per famiglie numerose
In presenza di almeno quattro figli a carico si ha diritto a un’ulteriore detrazione di importo pari a 1.200,00 Euro. La somma non è frazionabile in caso di nascita del quarto figlio in corso d’anno e non è condizionata dal reddito del genitore.
Figli a carico portatori di handicap, come cambia la detrazione?
Oltre a essere legate al numero e all’età dei figli, le detrazioni aumentano in presenza di figli fiscalmente a carico portatori di handicap, ossia chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale che è causa di difficoltà nell’apprendimento o di integrazione lavorativa. Lo stato di invalidità dev’essere accertato dalle commissioni mediche competenti istituite presso le ASL.
In particolare, la formula di calcolo delle detrazioni per i figli portatori di handicap prevede un aumento della somma base di 400,00 Euro e nello specifico:
- Il valore di 1.220,00 Euro per i figli di età inferiore a 3 anni passa a 1.620,00 Euro
- I 950,00 euro previsti per i figli di età superiore a 3 anni passa a 1.350,00 Euro
Detrazione figli a carico maggiorenni, come fare?
Le detrazioni fiscali spettano anche per i figli maggiorenni a patto che questi siano fiscalmente a carico. È importante, però, porre la massima attenzione nel momento in cui il figlio si affaccia al mondo del lavoro.
Il limite di reddito da rispettare affinché un figlio sia considerato a carico, infatti, è particolarmente basso, ossia pari a 2.840,51 Euro (elevati a 4.000 Euro sino al compimento dei 24 anni). E se il tetto viene superato nel corso dell’anno, le detrazioni fiscali non spettano nemmeno parzialmente.
Si può fare l’esempio di Stefano, dipendente che ha goduto di 200,00 Euro di detrazioni da gennaio a giugno 2020 in virtù del figlio Mario.
A luglio 2020 Mario supera il limite di reddito di 2.840,51 euro. Stefano dovrà quindi rinunciare alle detrazioni percepite nel 2020, pari a 200,00 Euro, e tale importo che sarà restituito in sede di liquidazione del modello 730.
Detrazioni figli a carico genitori separati, come comportarsi?
In caso di genitori separati la detrazione per figlio a carico spetta a:
- Affidamento a un solo genitore, dove la detrazione è riconosciuta interamente al soggetto affidatario, a meno che un accordo ripartisca la detrazione al 50%, ovvero la attribuisca al genitore con il reddito più elevato;
- A fronte di affidamento congiunto o condiviso la detrazione è ripartita al 50% tra i genitori, a meno che un accordo non attribuisca la stessa a chi ha il reddito più elevato.
Quando non spettano le detrazioni per figli a carico?
Oltre al caso “classico” in cui il figlio ha un reddito superiore il limite per essere considerato fiscalmente a carico, le detrazioni non spettano laddove la formula di calcolo, in base al reddito complessivo dell’interessato e al numero/età/caratteristiche dei figli, dia un risultato inferiore o pari a zero.