Tata - regalo per bambino

Che gioco regalare a un bambino? La guida da 0 a 3 anni

Utile, divertente, educativo. Tutti i criteri per scegliere il regalo più adatto a un bambino in base alla sua età e livello di sviluppo

Che gioco regalare a un bambino? La guida da 0 a 3 anni

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Utile, divertente, educativo. Tutti i criteri per scegliere il regalo più adatto a un bambino in base alla sua età e livello di sviluppo

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Trovare il regalo perfetto per un bambino, soprattutto quando ha meno di 3 anni, non è facile come si potrebbe pensare. Con i più grandi è già possibile intuire preferenze, o assecondare esplicite richieste, ma quando si vuole fare un dono a un bimbo più piccolo la scelta si complica.
La prima valutazione da fare è il tipo di regalo che si vuole acquistare. Si dovrà decidere se orientarsi su prodotti che possano essere utili al bambino e ai genitori, come ad esempio abiti o prodotti per il bagno o la cameretta, oppure su un dono pensato per il solo bimbo, come i “classici” giocattoli, dalle bambole alle macchinine fino ai giochi educativi. E nel dubbio, un bel libro da leggere come favola della buonanotte per creare un momento di complicità con mamma e papà.

Quando si è indecisi sul tipo di regalo, la cosa più semplice da fare è chiedere a mamma e papà. Una delle frasi più comuni che ci si sente ripetere dai genitori quando si pone la domanda è: «Ha già troppi giocattoli, meglio qualcosa di utile». Saranno quindi loro a dare indicazioni su quali prodotti potrebbero servire di più al bambino. Uno zio, un nonno o un caro amico di famiglia potrebbe però trovare più piacevole l’idea di regalare al proprio nipotino un gioco, meglio se educativo, e possibilmente da condividere, in modo da creare insieme dei ricordi significativi. Di seguito alcuni suggerimenti e fattori da tenere in considerazione nella scelta di un gioco da regalare a un bambino fino ai 3 anni d’età.

Età, livello di sviluppo, socializzazione

Ci sono dei fattori da tenere in considerazione quando si sceglie un giocattolo, e il primo è sicuramente la classificazione per fascia d’età. Ogni età, infatti, rappresenta una tappa importante nel processo di sviluppo e crescita del bambino, soprattutto nei primi anni di vita. Non a caso, i giocattoli vengono progettati e realizzati tenendo conto delle fasi evolutive dei bimbi, delle loro esigenze e di quelle abilità o capacità che hanno più bisogno di essere stimolate.
Inoltre non esistono due bambini uguali tra loro: le velocità con cui apprendono e sviluppano le proprie abilità sono differenti, dalla coordinazione motoria che li accompagna nei primi passi fino alla capacità di comunicare ed esprimersi a parole. Per questo motivo, conoscendo le abilità già sviluppate e quelle da stimolare, sarà possibile scegliere un gioco adatto all’aspetto che si vuole “allenare”.

D’altronde, il gioco è il primo meccanismo di apprendimento che aiuta i bambini a imparare e quindi un gioco educativo potrebbe essere la scelta migliore per promuovere la creatività, l’alfabetizzazione e la capacità di calcolo, senza però dimenticare lo scopo primario: generare divertimento. Se un bambino non è “pronto” per quel gioco, potrebbe trovarlo inutilmente complicato, sentirsi frustrato e perdere del tutto l’interesse.
Da tenere in considerazione è anche l’aspetto della socializzazione: un gioco che implica condivisione promuoverà un sano senso della competizione, favorendo il confronto con gli altri e la creazione di relazioni. Anche nel caso dei giochi, spesso chiedere ai genitori può rivelarsi utile: sia per evitare di acquistare un doppione sia per regalare un gioco su cui potrebbero esserci delle obiezioni.

Qualità dei materiali e sicurezza

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Finora si è parlato dell’importanza dei contenuti, ma non va sottovalutato un aspetto fondamentale: la qualità dei materiali utilizzati, che sono direttamente collegati alla sicurezza. I giochi per bambini devono essere realizzati con materiali atossici, ed è quindi consigliabile scegliere giochi realizzati con materiali privi di BPA, ftalati e PVC. Inoltre, sarà bene valutare per ogni gioco la presenza di componenti che potrebbero essere ingoiati dai bambini, soprattutto quelli più piccoli, o con cui potrebbero provocarsi ferite facendone un uso non corretto.

Cosa regalare a bimbi da 0 a 6 mesi

I sensi che il neonato usa per approcciarsi al mondo nei primi mesi di vita sono principalmente l’udito, il tatto e l’olfatto, mentre la vista è ancora periferica, e andrà allenata pian piano. Per quanto riguarda i giochi sonori, come sonagli, giostrine e carillon per la nanna, bisogna fare attenzione a limitarne l’uso, in modo da non sovrastimolare il piccolo o disturbare eccessivamente chi si prende cura di lui. O ancora peluche, palline, giochi di legno, palestrine e altri oggetti di varie consistenze che allenino tatto e presa del bambino, facendogli prendere confidenza con lo spazio che lo circonda. Tra animaletti colorati e galleggianti, come papere e delfini, anche il momento del bagnetto diventa un’occasione di gioco. Infine, leggere un libro è sempre una buona idea: la voce conosciuta del genitore, di un parente o di un amico di famiglia, infatti, tranquillizza e guida il neonato.

Cosa regalare a bimbi da 6 a 12 mesi

In questa fase la vista del bimbo inizia a consolidarsi e il piccolo fa i primi sforzi di coordinazione, rimanendo seduto o gattonando per casa. I giochi ideali sono quelli che stimolano la vista, come oggetti dai colori vivaci, che si muovono, in modo tale che il piccolo possa inseguirli, sia con lo sguardo sia gattonando ed esplorando lo spazio. Un’altra idea regalo apprezzata sono i puzzle, meglio se molto colorati e con tasselli di diverse consistenze e materiali per stimolare il senso del tatto. Così come le costruzioni, anche in legno, e i giochi per imparare a riconoscere le forme degli oggetti e associarle.

Cosa regalare a bimbi fino ai 2 anni

Intorno ai 2 anni d’età i bambini iniziano a sviluppare linguaggio e manualità. Quindi, oltre ai giochi educativi e alle classiche costruzioni o puzzle, ci si potrà sbizzarrire puntando sulla creatività. Colori e gessetti, paste modellabili, costruzioni di legno e di plastica, i classici chiodini, lavagne magiche e strumenti musicali di diverso tipo: regali che stimoleranno le abilità motorie, cognitive e sensoriali, oltre che la coordinazione.
Si può inoltre iniziare a stimolare l’attività di simulazione: un kit da medico o da piccolo chef potrebbero essere perfetti per guidare i bimbi verso una maggiore consapevolezza del proprio corpo, del cibo e del mondo che li circonda. E per chi preferisce affidarsi al metodo Montessori esistono numerosi giochi che aiutano il bambino a imparare a svolgere compiti divertendosi.

Cosa regalare a bimbi fino ai 3 anni

La comunicazione e il linguaggio sono due degli aspetti più importanti dello sviluppo dei bambini fino ai 3 anni d’età, motivo per cui anche la socializzazione diventa un aspetto chiave da approfondire nei giochi con i coetanei, coi bambini più grandi, e con gli adulti. Ci si potrà quindi sbizzarrire con giochi montessoriani per responsabilizzare il bambino, oppure con i primi giochi educativi o di società, come ad esempio le carte da memory o dei mini quiz in cui sfidarsi per stimolare il confronto. Poi ci sono i giochi interattivi, come le penne intelligenti, che dalla lettura di tessere permettono di imparare nuove nozioni e concetti attraverso le associazioni di immagini.
La fantasia non deve avere limiti in questa fase dello sviluppo: ben vengano gessi, colori, plastilina, lavagne magiche e giochi multifunzionali come puzzle, costruzioni in legno o di tipo Lego. I bimbi poi, avendo consolidato l’abilità motoria del camminare, iniziano a esplorare lo spazio, e per stimolare l’equilibrio i primi tricicli e biciclettine con rotelle sono regali ideali.
C’è infine la questione dei dispositivi elettronici: tablet e smartphone sono sconsigliati sotto i 2 anni d’età, ma a partire dai 3 anni e con la presenza di un genitore o di un adulto questi dispositivi potranno essere utilizzati per sviluppare le abilità sensoriali. Sempre meglio preferire agli originali dei giochi interattivi, che abbiano forme simili a tablet e smartphone di mamma e papà, per simulare le attività e stimolare la curiosità senza esporre i bambini ai rischi che comportano questi strumenti.

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