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Bimbi in viaggio: cosa si può fare in auto?

Il viaggio è fatto di attesa, di necessità d’inventare attività anti-noia, e nulla come l’esercizio può rendere i bambini abili a gestire queste situazioni

Bimbi in viaggio: cosa si può fare in auto?

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Il viaggio è fatto di attesa, di necessità d’inventare attività anti-noia, e nulla come l’esercizio può rendere i bambini abili a gestire queste situazioni

Portare i bimbi in viaggio in auto, a volte, può rivelarsi un’esperienza più complicata di quanto preventivato. Ecco perché è importante trovare un’occupazione intelligente, sicura e adatta a far trascorrere il tempo senza consentire ai bimbi di muoversi troppo. 

Soprattutto con i più piccoli, per esempio, è consigliabile una scelta strategica, come quella di partire e affrontare il viaggio in auto sfruttando i cicli naturali del sonno: dopo cena o dopo il sonnellino pomeridiano. 

Ma quando non è possibile applicare questo stratagemma perché gli orari del viaggio e del sonno non combaciano? Come bisogna comportarsi? In questi casi diventa importante usare la fantasia ed essere consapevoli che, per un bambino piccolo, rinunciare per parecchio tempo a muoversi rappresenta un enorme sacrificio.

Inoltre bisogna ricordare che la sicurezza è sempre il punto di partenza: per garantire l’incolumità dei più piccoli l’unica posizione consentita durante il viaggio è quella sul seggiolino, seduti e con le dovute precauzioni (cinture idonee e ben allacciate). Una volta assodato che l’immobilità (almeno parziale) è inevitabile, occorre analizzare i principali canali comunicativi con i quali è possibile intrattenere i bambini in auto: udito, parola/canto, vista e tatto.

 

Bimbi in viaggio: quali giocattoli?

Con i bambini più piccoli, sino all’anno e mezzo di età, potrebbe essere utile dotarsi di alcuni materiali in grado di stimolare la curiosità. 

In questo modo sarà possibile intrattenere i piccoli mentre ci si trova alla guida, ma senza distrarsi: per esempio qualche sonaglio, una bottiglietta (sigillata) riempita con liquido colorato, brillantini luccicanti o piccoli oggetti che facciano rumore una volta scossi, oppure un libretto morbido con pagine tattili o semplici oggetti da esplorare. 

In tutti questi casi è importante optare per oggetti integri, atossici, che non possano ferire, essere rotti o smontati dal bambino. Quando i bambini saranno in grado di decidere, poi, si potrà chiedere loro di scegliere cosa portare in auto per trascorrere il tempo.

 

Giochi di parole

Dai due anni in poi, invece, potrebbe essere divertente cantare o recitare qualche filastrocca insieme ai bambini. 

Si può anche provare a chiedere alle maestre del nido, o della materna, la registrazione di qualche motivo ascoltato quotidianamente dai bimbi, in modo tale da potersi esercitare e fare poi una bella figura all’asilo. 

Con i bimbi un po’ più grandi, invece, indicativamente dai 4 anni in su, i giochi di parole potrebbero rivelarsi un ottimo diversivo alla noia del viaggio: qualcuno inizia scegliendo una parola (per esempio “mare”) e a turno gli altri scelgono un termine che inizia con l’ultima sillaba (per esempio. “regalo”). Questo gioco favorirà la relazione, contribuirà a far passare il tempo dell’attesa prima di arrivare a destinazione, e permetterà al bambino di esercitarsi sulla lingua, arricchire il proprio vocabolario e prendere confidenza con le sillabe.

 

Playlist di famiglia

La tecnologia può essere un’ottima alleata per contrastare la noia e le crisi di pianto da viaggio. 

Prima di partire è possibile costruire insieme ai bambini una playlist musicale di famiglia, in cui ciascuno inserisce le proprie canzoni preferite per poi poterle condividere insieme agli altri durante il viaggio. Questa può essere un’occasione per far emergere e raccontare i propri gusti musicali, conoscere nuove canzoni e cantanti, e perché no, trovare anche nuovi argomenti di discussione familiare: «Perché ti piace questa canzone? Di cosa parla? Che lingua è? Cosa dice questo testo? Perché il cantante ha un nome così strano?» e così via.

 

Bimbi in viaggio: condividere le informazioni

Spesso gli adulti dimenticano che i bambini hanno una percezione temporale e spaziale differente dalla propria, e lo stesso vale per la capacità di prevedere cosa accadrà. 

I bambini, infatti, vivono nel qui e ora, e sono amanti della routine. 

E spesso è proprio il non sapere dove ci si trova, o quanto ci vorrà ad arrivare, o che tipo di viaggio si farà, che genera disagio, agitazione e scombussolamento nei piccoli. Per questo è consigliabile raccontare bene nei dettagli cosa accadrà: «Dove stiamo andando? Perché? Cosa accadrà una volta arrivati a destinazione? Che tipo di strada percorreremo? Cosa incontreremo? Faremo soste? Quando? Per far cosa? Dove mangeremo?». Insomma, bisogna dare indicazioni precise, costanti e ripetute affinché i bambini si sentano orientati e rasserenati. L’ordine favorisce la serenità.

 

Giochi facili e veloci

Dal finestrino si può ammirare il paesaggio che cambia: case, campi, boschi, altre automobili, ciclisti, palazzi. «Cosa vedi?», una semplice domanda basta per avviare una conversazione con i bambini. Gli argomenti possono riguardare la natura, l’infrastruttura delle città, i veicoli in movimento e chissà cos’altro. 

Anche i cartelli stradali incuriosiscono i più piccoli e questo interesse può essere colto per insegnare ai bambini le regole della strada: divieti, passaggi a livello, stop, precedenze, obblighi di svolta. 

Prima di partire è possibile realizzare delle piccole carte da viaggio che raffigurano la segnaletica stradale, e giocare poi a individuarle nell’ambiente come in una caccia al tesoro. Oppure, ancora più semplice, una caccia al colore: «Di quale colore sarà la prossima auto che incontreremo?».

 

Bimbi in viaggio: tecnologia

Affidare un tablet o uno smartphone ai bambini durante il viaggio può rivelarsi una scelta “comoda” che non comporta grande impegno o fantasia, ma che può nascondere risvolti poco piacevoli. 

Gli studi hanno ormai dimostrato quanto l’uso della tecnologia (tablet, smartphone, computer) possa creare dipendenza nei bambini. Associare il viaggio alla visione di uno schermo potrebbe quindi creare un’abitudine poco sana, oltre a far perdere occasione all’intera famiglia di condividere e rafforzare il legame affettivo. 

I bambini, al giorno d’oggi, possono non dover mai sperimentare l’attesa o la noia, perché costantemente intrattenuti con un qualche tipo di attività. Il viaggio in auto, invece, è fatto di attesa e di necessità d’inventare attività anti-noia, e nulla come l’esercizio può rendere i bambini abili a gestire queste situazioni.

 

Consigli pratici prima di partire

Per rendere più agevole il viaggio può essere opportuno prestare attenzione ad alcuni piccoli accorgimenti:

TemperaturaRegolare la temperatura dell’abitacolo affinché non sia troppo caldo o troppo freddo, e, quando possibile, mettersi in viaggio nelle ore più piacevoli della giornata.

Acqua fresca e parasoleControllare di avere sempre a disposizione dell’acqua fresca in modo tale da non doversi fermare troppe volte. Dotarsi di parasole per il finestrino, soprattutto se i bambini vogliono fare un pisolino.

Un pupazzo da curareConsentire ai più piccoli di aver qualcuno a cui badare, così da potersi sentire utili e importanti. Un piccolo pupazzo è l’ideale, e il bambino potrà dargli conforto e raccontargli dove si sta andando.

Partire prontiRicordarsi di fare la pipì prima di partire, in modo tale da non dover fare sosta trascorsi pochi chilometri dalla partenza.

Per scoprire quali sono le norme da rispettare quando viaggi in auto con i bimbi, leggi la nostra guida completa.

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