GenitHeroes - Il podcast di Tata - Tecnologia & Apprendimento ep.2

Come scegliere la tecnologia adatta ai bambini

Di fronte alla facile trasportabilità degli schermi, oggi è fondamentale imparare a scegliere la tecnologia più adatta per i propri bambini. Scopriamo come in questo podcast

Come scegliere la tecnologia adatta ai bambini

GenitHeroes - Il podcast di Tata - Tecnologia & Apprendimento ep.2
Di fronte alla facile trasportabilità degli schermi, oggi è fondamentale imparare a scegliere la tecnologia più adatta per i propri bambini. Scopriamo come in questo podcast

Scegliere la tecnologia

Benvenuti al secondo appuntamento di Tecnologia & Apprendimento. Io sono Annalisa Perino pedagogista scrittrice e mamma di tre bambini tra 1 e 7 anni. La parola di oggi è scelta. I genitori, così come insegnanti ed educatori, hanno un’ampia scelta di materiale educativo e di intrattenimento mediatico dentro cui devono orientarsi. Ciò potrebbe essere visto come un vantaggio, un’opportunità; ma quando è necessario scegliere tra molto, occorre darsi delle regole per ponderare la discriminazione.

I genitori devono porsi continui interrogativi: computer, televisione, smartphone, sì o no? Quando? Come? Un tempo la televisione, una televisione, avevo una collocazione stabile all’interno delle abitazioni, una programmazione non modificabile né in termini di contenuti né in termini di durata, sia per grandi che per piccini. Questo era certamente un limite ma garantiva anche una certa serenità escludendo la necessità di selezionare e garantiva anche una certa omogeneità di contenuti per tutti i bambini. Oggi tutte queste variabili – contenuti, orari e quantità – sono a discrezione del genitore e nei casi peggiori dei bambini, ma ciò comporta la necessità di imparare a scegliere; la necessità di dire di no, limitando, e ponendo regole autocostruite che vanno motivate anche di fronte ad un’eventuale richiesta assillante. Ciò non è facile: occorrono assertività e determinazione.

Gli studi scientifici ci vengono in soccorso da anni, allertandoci sulla pericolosità di un uso smodato della tecnologia, soprattutto nei bambini molto piccoli, illustrando il rischio addirittura della dipendenza già in tenera età. La “comodità” degli schermi (piccoli, grandi, fissi o portatili) è la loro peggior caratteristica; queste informazioni devono però orientare il genitore verso la scelta di un uso limitato e controllato della tecnologia per i bambini. Sarebbe opportuno non proporre lo schermo come attività di intrattenimento o apprendimento nei primi tre anni di vita e anche dopo farne un uso moderato, perché non diventi un’abitudine che potrebbe togliere spazio al gioco, quello vero, alla relazione all’attività fisica, alla socializzazione, anche alla vita all’aria aperta. La rete ci dice che il cartone animato, il documentario, così come il film possono essere talmente vari da un punto di vista contenutistico, qualitativo e di livello educativo che serve operare una selezione in base all’età e agli interessi dei bambini e anche in base ai valori nei quali i genitori si rispecchiano.

 

La pubblicità può fuorviare

Spesso è la tecnologia stessa ad indicarci, per quale età è stato creato il contenuto mediatico, ma ciascun genitore deve essere responsabile del proprio bambino e giudicare direttamente non dando nulla per scontato. Molti di voi potrebbero dire “sì, ma come?”

Per cominciare sarebbe opportuno che la prima visione di qualsiasi cartoni filmato o film venisse fatta dai soli genitori così che possano valutare se il prodotto può essere proposto al proprio bambino chiedendosi ad esempio: “Può spaventarsi? È troppo complesso? È troppo banale ? Le immagini sono belle con una grafica curata? Dura troppo? Trasmette informazioni o valori che ritengo importanti per la sua crescita?” In caso di risposte soddisfacenti si potrebbe allora provare a proporre la visione con la vostra presenza, durante la quale sarà possibile verificare l’opportunità della scelta. Nel caso in cui il bambino non volesse procedere con la visione, apparisse turbato o annoiato, sarebbe importante interrompere il video. Sarebbe anche buona cosa avere una postazione fissa per gli schermi; preferire così un PC o la TV a smartphone e tablet, ad esempio, in modo che il bambino non possa portare in giro per la casa o in auto il supporto mediatico. Purtroppo non è così difficile vedere i bambini addirittura passeggiare seguendo un video sullo smartphone mangiare al ristorante guardando un cartone o sostare su una panchina al parco col telefonino in mano. Lo spazio scelto per la visione sarebbe preferibile che fosse in un’area pubblica della casa come il salotto ad esempio, o un angolo della cucina piuttosto che in cameretta, così che la visione possa essere sempre supervisionata. Alla prima visione dovremmo partecipare insieme ai bambini anche per aver modo di argomentare gli accadimenti, dove ad esempio il bambino non comprendesse, e valutare le sue reazioni controllando che la scelta che abbiamo fatto sia stata corretta e che sia alla sua portata.

 

Come scegliere film e cartoni appropriati per i bambini?

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Scegliamo storie semplici con uno scorrere delle immagini lento, che sia facile per il bambino da seguire. Spesso i cartoni animati, che dovrebbero essere prodotti proprio per loro, hanno caratteristiche che invece fanno breccia sull’adulto, in quanto vero cliente del prodotto, come ad esempio rapidità, allusione a fatti storici culturali o sociali incomprensibili da un bambino e catturabili solo dall’adulto.

Perché ridi? Potrebbe essere una domanda che sorge in un bambino guardando un cartone. Così un cartone, apparentemente noioso per noi perché poco avvincente, lento o con una trama molto semplice, potrebbe essere un prodotto ideale per un bambino di età compresa tra i 4 e gli 8 anni. Dobbiamo ricordare che non solo i video di animazione possono essere adeguati per i bambini, ma anche documentari informativi sul regno animale, vegetale, sulla tecnologia, sulla storia. In questo caso potrebbe essere interessante partire dalle loro domande o dalle loro curiosità per fare una selezione adeguata: “mamma, ma chi ha inventato l’aeroplano?” A questa semplice domanda che potrebbe porsi il qualsiasi momento, e alle quali magari non sappiamo rispondere, potremmo dare seguito proponendo una ricerca: libri, video, filmati storici che possano soddisfare la sua curiosità. Anche il teatro, l’opera, i concerti potrebbero essere ottime visioni educative che soprattutto in questo tempo di quarantena, quando non si può andare al teatro, al cinema oppure in una sala da concerto, potrebbe arricchire il bagaglio culturale dei bambini, così come di tutta la famiglia anche dal divano di casa.

Un appunto mi preme farlo rispetto alle fiabe classiche. Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Hansel e Gretel, I tre porcellini, Raperonzolo e tante altre storie. Queste fiabe, come ben ci racconta e spiega Bettelheim Bruno nel suo testo “Il mondo incantato” sono racconti che possono aiutare il bambino ad elaborare le paure, le risorse personali, a elaborare relazioni e conflitti a patto che però vengano esclusivamente narrati. In questo modo tramite il semplice racconto e il semplice ascolto privo di immagini e animazione, e quindi di interpretazione, il bambino potrà lavorare in modo originale e naturale il racconto e farne tesoro per la soluzione di momenti di difficoltà personale nella vita reale. Per questo l’animazione di queste fiabe sarebbe meglio evitarla e prediligere invece una semplice narrazione. Nelle prossime puntate affronteremo il tema del limite delle regole e degli orari per la visione degli schermi e scopriremo anche come si può fare un cartone animato.

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